mercoledì 13 gennaio 2010

GOLPE AL CRUDO - parte prima





In un’anonima periferia, di un’altrettanto anonima cittadina ben ficcata nel bel mezzo di uno stivale ricolmo di merda, se ne stava sommariamente in piedi, un fatiscente residence gioiosamente affacciato su di un cimitero indiano, costruito sopra i resti di una casa del popolo. Nazista.
All’interno di questo decadente edificio, in una minuscola stanza da letto arredata in puro stile “silenzio degli innocenti” (vi chiederete come faccia a sapere come sia codesto stile? Semplice, basta ingerire pezzetti di cervello ed immagazzinerete una sorprendente quantità di informazioni inutili che vi condurranno direttamente alla soluzione del rebus), un uomo dalla bellezza sconvolgente ed una donna dai prezzi abbordabili (che alcuni sussurrano essere la stessa persona) dolcemente riposano, visibilmente prostrati da un’estenuante maratona di sesso violento (la davano su la7 subito dopo NDP).
All’improvviso, il silenzio della notte viene biecamente squarciato da un enorme squillo. No, non la battona della porta accanto. Lo squillo di un telefono. 
DRIIIIN... DRIIIIIN… io sono virgola… sono un gattino… etc. (il resto lo conoscete, ne sono quasi certo).
L’uomo dall’aspetto così gratificante, facendosi largo fra le cispe del sonno, rispose:

  • “Chi cazzo è il maledetto bastardo che osa turbarmi a quest’ora della notte?”
  •  “La mafia”.
  • “Mi dispiace, ma Dell’Utri non abita più qui!”
  • “senti senti… ne hai di spirito per essere uno che ci deve parecchi soldi!! Perché li hai, vero vermiciattolo?”
  • “l’appuntamento è per domani alle venti, stronzirottinculo, per cui domani li avrete. Ora lasciatemi dormire che se non dormo, non sono abbastanza lucido da infinocchiare con le mie stronzate le orde di lettori che assiepano il mio blog (non ve l’avevo detto ma anche il nostro eroe possiede un blog) ”.
  • “vedo che sei un tipo sciolto. Beh ti posso assicurare che trattiamo spesso con tipi sciolti come te, diciamo pure che non facciamo altro che vedere tipi sciolti, se capisci cosa intendo. Comunque, non c’è bisogno di scaldarsi, ci volevamo solo assicurare che ricordassi le scadenze… sogni d’oro, stronzetto”.
  • “Buonanotte a voi e alle vostre famiglie, maledetti figli di puttana!!!”
  • “TUTUTUTU” rispose all’altro capo l’onomatopea di un telefono staccato.


Il nostro Achille appese pensieroso il ricevitore e tosto, prese ad occuparsi di quella questioncella del suo rene puntato su “Guydo Bertolazo” vincente alla settima corsa.A quanto pareva, il nome storpiato di quel novello salvatore della patria gli aveva giocato un brutto tiro (mentre all’Aquila ed a Napoli le cose vanno divinamente, mi dicono); ed ora quel rene, secondo i misteriosi calcoli di quei coscienziosi frequentatori dei bassifondi, si era trasformato in 12 mila euro sonanti o, in alternativa, in due cornee usate.
Per venire incontro ai desideri del nostro Adone, avevano concordato (per quanto i mafiosi fossero estremamente più d’accordo di lui) d’incontrarsi presso lo studio dell’insigne Dott.Sponchielli, esimio chirurgo della mala, da tutti conosciuto come “il macellaio” per la sua precedente esperienza nel campo dello squartamento animale (lavorava al Policlinico). Ovviamente, gli era stato garantito, avrebbero preso solamente quanto pattuito: i 12 testoni.

Ciò che quegli Stephen Hawking del crimine non avevano calcolato era che il nostro eroe aveva già architettato un piano mirabile per sfuggire ai suoi acculturatissimi creditori; Alle 14:08 avrebbe preso il diretto per Ascoli: località scelta appositamente, per evitare d’incappare nella celeberrima predilezione della mafia per le città di alto spessore artistico.
Ormai del tutto sveglio e visibilmente preoccupato per la sua situazione, il prodigio di carne e perversioni che noi chiamiamo “eroe” ( e per “noi” intendo “io”) decise di mettere in valigia il maggior numero possibile di vestiti puliti. Per cui scese a procurarsene dalla camera mortuaria lì vicino.
Una volta risolto il primo di una lunga e perniciosa lista di problemi tornò in camera ed attese il mattino.Alle 11, approfittando del fatto che a quell’ ora i mafiosi erano soliti accompagnare la Toffanin agli studi di canale5, uscì di casa per andare a riscuotere gli ultimi spiccioli prima della partenza.

L’unico a cui era certo di poter spillare qualcosa era il suo amico JD: un rapper di periferia che cercava il modo di sintetizzare la verve satirica di Frankie Hi Nrg con la propaganda rabbiosa dei Rage Against the Machine, semplicemente facendo secco Fabri Fibra.Questo è un sunto del dialogo tra i due amici di lunga data, gentilmente offertoci da Gioacchino Genchi:

  • “bella Jd!! Che si dice in giro?”
  • “Bella friso (chissà che cazzo voglia dire alzi la mano)!! In giro si dice che ti stai sbattendo mia sorella e che la mafia vuole accopparti. E se vuoi la mia, una di queste proprio non riesco a mandarla giù: quante volte te l’avevo detto di stare lontano dalla mafia?”
  • “ehi, lo so cosa credi? Ma non ho avuto fegato d’andare in un posto come la Snai, ma l’hai vista la gentaccia che ci gira dentro?Comunque scusa per Jennifer non sapevo che fosse tua sorella!!!”
  • “ma se sei venuto a chiavarla qui a casa mia! Vabbè lasciamo perdere, se dovessi smettere di parlare con tutti quelli che si sbatte, le cene quaggiù sarebbero fin troppo silenziose… e poi ha l’aids.  Ma veniamo a noi: immagino tu sia qui per spillarmi un po’ di grana…”
  • “bastardo come osi!!! dopo tutti questi anni.. ok,ok… esatto Sherlock, mi servono mille euri!”
  • “mille euri? Vuoi dire che hai quasi coperto il debito con i mafiosi?”
  • “certo che no! Quei soldi mi servono per scappare il più lontano possibile!!”
  • “e dove te ne vai?”
  • “Ascoli. Cercherò di rifarmi una vita, magari metto su un bar sulla spiaggia e mi godo la vita.”
  •  “Comincio a credere che tu non sia quel brillante essere che dicono in un squallido blog su internet!”
  • “Mai credere a tutto quello che leggi, amico! Comunque ti manderò una cartolina appena laggiù inventeranno la posta. Ora sgancia la grana!!”
  •  “Ho solo 730 euri: li conservavo per produrmi un disco tutto mio, ma se conquesti riesco a toglierti dalle palle, posso ritenermi ugualmente soddisfatto.”

Pur non apprezzando il suo linguaggio metropolitano e quel suo modo di vestire così scollegato dalla realtà della sua terra natia, il nostro paladino rimase visibilmente commosso. Dalla vista di tutti quei soldi.Erano i suoi ultimi risparmi: poverino, in fondo era un bravo ragazzo e pure musicalmente dotato. 
Peccato che tutto quello che avesse accumulato finora con la sue rime fossero soltanto delle misere ricariche telefoniche, inviategli direttamente dal gattino Virgola a cui scriveva i testi (ps. se volete attestargli pubblicamente la vostra stima potete contattarlo al 02/70354). Così, col groppo in gola per l’emozione, prese il malloppo e lasciò il suo amico fraterno augurandogli di riuscire a realizzare ciò a cui anelava sin da giovane. 
Fabri Fibra permettendo.

Fine Prima Parte

2 commenti:

  1. Ahahah!!! W jd!

    una domanda: perchè proprio Ascoli?

    in trepida attesa delle successive parti...

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  2. Perchè mi piacciono i luoghi esotici! :D
    Il meglio deve ancora venire, si scivolerà pesantemente nella fantapolitica, pur non parlando di Rutelli.
    Saluti

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